I marciapiedi di Montevideo

Sono proprio incredibili. Sono tutti piastrellati con delle mattonelle in gres, di solito quadrate e di una ventina di centimetri per lato. Sono in genere larghi e tutti quanti alberati. Nel quartiere di Marta gli alberi sono quasi tutti Platani. Appare subito evidente che i marciapiedi non sono di proprietà pubblica ma di proprietà degli edifici che li fronteggiano. Il risultato è che ogni pochi metri, passando da una proprietà all'altra, cambiano il tipo di pavimentazione ed il colore. Questo aspetto è il male minore. Il problema invece è che nessuno si occupa di riparare i danni che per qualsiasi motivo si determinano all'impiantito. I buchi, le sconnessioni, le piastrelle mancanti e quelle che staccate dal fondo vagano in giro sono frequentissimi. Rari tratti ben sistemati da frontisti volenterosi lasciano subito il passo alle solite buche. Io cammino solo con la testa bassa senza potermi guardare intorno per tema di andare a gambe all'aria. Direte che è un problema sono mio, di me vecchietto. Però io non ho ancora visto un solo passeggino in giro: è impossibile infatti riuscire a superare tanti ostacoli.
Una cosa bella però i marciapiedi montevideani ce l'hanno. Alcuni abitanti adottano gli alberi davanti a casa loro ed allora si sbizzarriscono costruendovi attorno muriccioli o inferriatine di contenimento o mettendo a dimora piante e fiori. Oggi ho visto due alberi consecutivi con attorno una sorta di gabbia che sosteneva vasi con piante verdi fino a circa due metri d'altezza: formavano una vera giungla; tra i due alberi, al riparo da tanta verzura, c'era una panchina (cementata per terra e legata ad una inferriata da catena e lucchetto) per poter godere dell'oasi auto prodotta.

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