carrellata a Buenos Aires

il meglio della città

ce lo dico a mio cugino. anzi, ammiocuggino. anzi, aimieicuggini. sono di Buenos Aires, claro?
scuola con graffiti edificanti di fianco a casa. gesuita controllando la fattura delle lame?
via carlos calvo, mentre andiamo a cambiare dollari ed euro da bile, alias Bilevitch. il gioieiere. insomma, l’orafo. meglio che al cambio in centro. carlos calvo è caricato di cash.
altro eroe locale, questa volta montevideano. il dottor francisco soca.
parque colonial cementerio. l’offerta cimiteriale si amplia, ce n’è per tutti i gusti.
sopra la ferrovia, passaggio piantumato
fabbrica recuperata
ottime idee per ciclisti. gli attrezzi però sono andati… inspiegabilmente…
ottime idee per ciclisti. gli attrezzi però sono andati…
chiama, chiama.
chiama, chiama. anche Lenin! è il suo compleanno, fagli un regalo.

 

aspettiamo nel buio gli scafisti sulla spiaggia della speranza. l’ambrogio si fa impaziente.

 

 

il barcone del rientro

 

Artigas se va, se va… se fue!

Documentiamo qui la partenza del redivivo General José Gervasio Artigas, partito ieri alla volta del vecchio mondo per nuove mirabolanti avventure. di seguito documentiamo gli ultimi preparativi della spedizione, studio dei dettagli tecnici, prova delle dotazioni, e trattative diplomatiche prima della partenza.

Artigas, ultimi istanti di riflessione prima di lasciare il campo base
Partiti. Artigas avanza, uno dei suoi luogotenenti gli sussurra all’orecchio le ultime informazioni dal fronte
nella confusione del (aero)porto il generale controlla coi suoi i piani d’attacco. tutto è ormai pronto
l’appuntamento con il comando delle divisioni corazzate è stato fissato tra il mc donalds et la mercedes bianca, l’avanguardia fedele ad artigas non scorge nessuno all’orizzonte, l’attesa è snervante, l’attacco potrà essere portato a termine senza le corazzate?
nell’attesa, il magnanimo Artigas s’intrattiene con selfies et autografi con un veterano invalido, cui presta il suo trono semovente per l’occasione
il momento degli autografi. i fan sono in visibilio
il devoto luogotenente
si provano i mezzi blindati
Artigas l’ariete contro il carro armato mercedes
finalmente sopraggiungono i rinforzi corazzati, si da il via alle manovre preparatorie nell’entusiasmo generale
..proseguio delle manovre, l’ilarità è al massimo
ultima prova, il crash test con la signora di Benidorm. anche questo, passato senza un graffio (ma non vi facciamo comunque vedere le foto dopo il crash, materiale riservato!)
Artigas se va, se va… se fue!! La signorina del comando delle divisioni corazzate, prende in carico artigas y se lo lleva. ¡Ya se fue! chissa se sarà arrivato nel nuovo vecchio mondo? chissa se la casa non sarà stata portata via da un tornado come nel mago di oz o se il marrone non l’avrà venduta di nascosto prima di scapparsene in thailandia.. chissà se la zucca matura o se anche lei si è trasformata in carrozza ed è scappata con i topolini… tutto questo solo Artigas in persona potrà raccontarlo, di ritorno dalla battaglia.

 

speculare

Le abitudini europee s’importano svelte da queste parti, tra cui quel processo per cui si rinnova il centro delle città, scacciando i poveracci che abitano nelle case fatiscenti in baraccopoli fuori dalla vista dei turisti

casa abbandonata o speculazione immobiliare?

 

 

Cartoline e fucilate

Abbiamo spedito parecchie cartoline. i tipi della posta non ci credevano, ne abbiamo avuto per 70euro di francobolli.. come dice sempre la marta, una FUCILATA!…anzi due!

Quanto costa? una FUCILATA!

Paranoia securitaria

Qui, stanno fuori con la para securitaria!
vetri nei taxi, filo spinato, inferriate e recinzioni elettrificate ovunque..

Quel furbetto dell’Ambrogio ha voluto provare dicendo “ma figurati se è vewro, han solo messo il cartello..”
ecco il risultato

tanto va la gatta al lardo..
paranoia elettrica
paranoia metallica (notare che il supermercatino è aperto e stiamo bevendo l’aperitivo sui tavolini fuori, ed è mezzogiorno!)

Tanghisti e Candombisti

Schiacciato tra i due enormi e potenti vicini Argentina e Brasile, l’Uruguay soffre grandemente della loro influenza, in particolare dell’ispanofona Argentina. Il tango è universalmente considerato come originario dell’Argentina, tuttavia gli uruguaiani rivendicano la paternità, offesi da questo madornale esproprio culturale.
Da notare che nel 2016, a ravvivare la diatriba, è arrivato il centenario della prima stesura della cumparsita, il più celebre tango di tutti i tempi (scritto in musica da un uruguayo ma in parole da un argentino, immaginatevi il casino..)

I nostri indomiti girellatori vi svelano infine la probabile soluzione di questa spinosa diatriba..
A voi posteri l’ardua sentenza

La cumparsita aka Jessica Rabbit e il Tànghero
Jessica Rabbit travestita da Tànghero insieme a Dorothy Vallens
Dorothy Vallens travestita da Tànghero insieme a Frank Booth
Da sempre la cultura afroamericana è stata messa in ombra dai tàngheri. Con l’arrivo di Marta e poi Ambrogio in Uruguay finalmente dei personaggi di spicco della cultura mondiale stanno incarnando le finalmente guida le rivendicazioni dei suonatori e danzatori di candombe perché il loro valore sia infine riconosciuto

Ps..il candombe, invece, sono i bonghisti locali, organizzati in bande manco i fricchettoni del parco Sempione negli anni 90, che fanno prove tutto l’anno sfilando nei quartieri per prepararsi al tradizionale carnevale che dura comunque non molto, appena un mesetto… cercheremo documentazione audio, per capire se davvero anche loro suonano male da dio

Santiago Vasquez

Villeggiatura montevideana degli espatriati inglesi nei secoli passati, questo magnifico paesino coloniale al confine del dipartimento di montevideo ha un lungofiume quasi alpino )compresa la seicento dei pescatori), con tanto di yatch club, da cui si accede agli humedales del Santa Lucia.

santiago Vasquez pescatori
Santiago Vasquez, la seicento e il ponte
lungofiume Santiago Vasquez
Educazione Ambientale: In gita negli humedales, i due monelli della classe

capibara

capibara

capibara in (semi) libertà

girellando girellando, siamo capitati verso il parque Lecoq, che manco a dirlo è un parco zoologico, anche se di galletti non se ne sono visti.

in compenso abbondano zebre, macachi, nandù, e tanti altri, tra cui i migliori di gran lunga sono i capibara, animali super rilassati che zonzolano brucando tra le paludi fangose del sudamerica

fantastici