Villeggiatura montevideana degli espatriati inglesi nei secoli passati, questo magnifico paesino coloniale al confine del dipartimento di montevideo ha un lungofiume quasi alpino )compresa la seicento dei pescatori), con tanto di yatch club, da cui si accede agli humedales del Santa Lucia.
capibara
girellando girellando, siamo capitati verso il parque Lecoq, che manco a dirlo è un parco zoologico, anche se di galletti non se ne sono visti.
in compenso abbondano zebre, macachi, nandù, e tanti altri, tra cui i migliori di gran lunga sono i capibara, animali super rilassati che zonzolano brucando tra le paludi fangose del sudamerica
fantastici
fortaleza del cerro
Oggi Fortaleza del Cerro. non siamo entrati dai militari che occupano la sommità della collina all’estremità del territorio di Montevideo, perché pretendevano addirittura che li pagassimo. Un’inezia, ma si comincia con poco a finanziare l’esercito…
Ecco qualche immagine per dare un’idea general generica
carrette del mare affittasi
per il rientro dell’ambrogio abbiamo pensato di prolungare un attimo il viaggio, e prenotato un lussuoso passaggio su una nave di nuova costruzione, la “Barellina de los mares”. Oggi, di ritorno dal consueto giro turistico per le bellezze del contado, abbiamo fatto una scappata per sincerarci a proposito dei preparativi del battello transoceanico. Eccolo qui:
abbiamo rischiato grosso, nel giro al porto, che si sa, è pieno di scaricatori, ma quelli non sono pericolosi: a volte possono invece inquietare i tamarri locali, bizzarri bipedi dalle movenze dinoccolate
ah: siamo passati da Capurro. ciao Annalisa.
il quizzone
da più parti ci giungono richieste per innalzare il livello educativo e informativo. non di solo intrattenimento vive l’homo internettiensis. ed ecco che la nostra sollecita squadra dedicata all’interazione con il giocoso pubblico (voialtri) propone il momento quiz.
Per chi volesse partecipare, ecco l’immagine di oggi, scattata al porto di Montevideo con sprezzo del pericolo e abnegazione indomita da uno dei nostri fidi collaboratori sguinzagliati per la città:
La domanda è semplice, per quanto articolata:
0. le struttura diagonali che si scorgono, sono di origine terrestre o aliena?
1. a cosa servono, se servono a qualcosa?
2. qual è il loro nome tecnico, se ne hanno uno?
le risposte saranno pubblicate, come sempre, nei prossimi post. buona parrilla a todxs.
ritorno alla civiltà
civiltà nel senso di quel coacervo, agglomerato insensato di case, cose, auto, strade, gas di scarico e naturalmente le immancabili persone brulicanti ovunque. Ah, che gioia, la civiltà urbana, che relax!
la strada, nonostante le previsioni avverse, s’è percorse senza pioggia, il che dimostra ancora una volta (se qualcuno ne sentisse il bisogno) quanto siano inutili le previsioni del tempo. Nulla di particolare da segnalare…
Cameo per Marion
Ogni promessa è un obbligo
j’ai fait de mon mieux
bisous ma belle
Fauna e flora del Cabo
historias de lobos
al cabo si recupera e autoproduce tutto il possibile, cibo, elettricità, materiali di costruzione, beni di lusso , la scarsità di materiali oblige…
due esempi, un muro di bottiglie (i fricchettoni ne bevono di birre…) e una serretta (ai fricchettoni uruguayani piace molto l’orticultura, e hanno ortaggi locali davvero interessanti, in particolare i peperoni)
otarie milanesi
ilarità in spiaggia
bei momenti !
la simpatica torretta dei guardaspiaggia (vuota e con un cartoccio mezzo pieno di faisan, pessimo tavernello locale, abbandonato dall’ultimo guardaspiaggia pervenuto…) che abbiamo squattato tutto il pomeriggio per proteggerci dal solleone (marino ahaahaha)
l’aquilotto impara a volare (leggesi, prima volta dell’ambroeus alla guida di un aquilone!)
siamo talmente forti che abbiamo anche del pubblico, e decidiamo di porganizzare una competizione internazionale su due piedi
km sul faro
La Ruta del Cabo Polonio
Eccoci in arrivo al Parque nacional de Cabo Polonio.
Si entra solo con questi mastodonti (un po’ Jurassic Park un po’ carretta del mare stipati in 40)
i video sono lunghi, ma se avete pazienza vi farete una vera idea di quanto traballi il carrozzone, di quanto soffi il vento, di quante boiate dicono k e ruggio, e dello spettacolo meraviglioso che offrono il percorso verso il Polonio, le dune, l’oceano e infine la vista del tanto agognato Cabo.
cabo_polonio_low
cabo_polonio_oceano
peace and love in cabo polonio
ed infine avvistiamo il cabo
“la selfie” all’arrivo
tanti cari saluti dall’inviato speciale a Cabo Polonio
Alexander Ambrotsiovitch Valtérovich Litvinenko