Jaureguiberry

Giovedì 18 nel pomeriggio siamo arrivati a Jaureguiberry (chi sa pronunciarlo bene e rapidamente vince una bambolina). Si trova lungo una serie di spiagge dalla sabbia fine e chiara sul confine Est del Dipartimento di Canelones.
La duna che separa la spiaggia dalla retrostante autostrada è frequentemente attraversata da ponticelli e percorsi in legno posti a sua salvaguardia. Tutto molto bello.

La casetta che abbiamo affittato è davvero minuscola e non un gran che attrezzata ma ha dei particolari davvero curiosi fatti in economia e con materiali di recupero.

Delle bottiglie (vuote, qualcuno ha provveduto a bere tutto il liquore) inserite artisticamente nel muro provvedono ad una maggiore illuminazione degli ambienti.
Il piatto doccia è stato autoprodotto con sassi levigati dal mare, così come le pareti.
Il camino è decorato con pietre del posto e, di fianco, un bassorilievo decora la parete.
Sopra la cucina, radici contorte suppliscono alla necessità di ganci.
Da italiano, abituato ad altri standard di comfort, rimango piuttosto colpito e non posso far altro che domandarmi: cosa me ne faccio della carta che ho utilizzato per gli scopi previsti dal fabbricante. Qualcuno ha consigli?

Quizzone

la foto è evidentemente troppo bella per essere mia. e poi stavo guidando. e papà non collabora con le foto. l’ho evidentemente scaricata dall’internet.

All’ingresso della città di Colonia si trova questo strepitoso rettilineo di diversi chilometri (ma proprio retto, eh, con la proverbiale lieve ondulazione della peni-planura) con doppio filare di palme colossali.
Per i più pignoli: tronco diametro 50/60 cm, altezza 8/10 metri, lunghezza fronde 3/4 metri. Il dna, invece, non lo abbiamo rilevato, e che? dobbiamo fare tutto noi?)

Domandone:
Quante sono le palme del viale di accesso a Colonia del Sacramento?
Si considererà valida risposta con scarto non superiore al 5% (Ambrogio vuole mettervi il 2%, “altrimenti finisce che l’azzeccano”, ma io mi sento particolarmente magnanima, quindi vada per il 5%).
Gli intellettuali uruguaiani intervistati in proposito hanno fallito miseramente (ma proprio miseramente!), quindi fatevi valere!
Noi le abbiamo contate una per una. Davvero.

Colonia del sacramento

martedì 16 aprile
Partenza in mattinata, diretti a Colonia del Sacramento, importante centro portuale a Ovest (sul Rio de la Plata), soprattutto per i collegamenti con Buenos Aires (che è lì davanti, anche se non proprio a un tiro di schioppo) .

Centottanta chilometri di autostrade allo stile uruguaiano, ovvero:
– rettilinei chilometrici (il rischio colpo di sonno è garantito);
– in carreggiata ci sono anche biciclette, pedoni, galline, cani, qualche raro cavallo sciolto e addirittura un signore con un toro alla cavezza;
– di gardrail manco l’ombra;
– immancabile tutto attorno il paesaggio della ormai leggendaria “peni-planura levemente ondulata” (se non ve lo ricordate, fatevi un giro nei post del girello precedente).

Ci dicono che Colonia è urbanisticamente interessante perché è l’unica città di impianto portoghese in tutta l’America di lingua spagnola.
E comunque si sa che nelle foto siamo proprio scarsissimi; speriamo sia anche chiaro che non siamo un’agenzia di viaggi, quindi se vi interessa, qui c’è il sito: http://www.uruguaynatural.com/index.php/lugares-para-ir/corredor-pajaros-pintados/ciudades/colonia-del-sacramento

Sul ritorno breve sosta a Colonia Valdense per comprare i caratteristici formaggi locali.

Cognomi interessanti

Qui ci sono cognomi curiosi: conosciamo dei bimbi con padre Pizza e madre Rizotto (scritto con la z, pronunciato con la s) che si chiamano PIZZA RISOTTO.
Un giorno Marta va a far fotocopiare un libro e lascia il proprio nome al negoziante precisando che il suo nome si scrive senza la h: il tipo sullo scontrino scrive MARTHA SIN ACHE (martha senz'acca) senza alcuna esitazione.
Ci dicono che in Cile esisteva un fumetto per bambini in cui protagonista era un condor che su chiamava UGENIO CONÉ, cioè Eugenio.
Al cimitero abbiamo visto una tomba col cognome ACHE.
Ci si domanda se i genitori sono assurdi nel dare i nomi o se gli impiegati della anagrafe non sanno scrivere.

ALFONZO

martedì 14
al casello incontriamo il camion di ALFONZO, il meccanico di Fonzie, che però si chiamava Artur, quindi la battuta non fa ridere, ma insomma, ce ne faremo una ragione