Ancora sul Manzoni

Questo che segue è dedicato a Cesco ed Italo che paiono scettici sulla possibilità di imprecisioni negli scritti del Manzoni.
Premetto che quanto segue è già stato rilevato da altri ed è noto almeno al mondo dei semiologi e che io l’ho riscontrato essendo stato messo sull’avviso dal Carlo.
Nel capitolo XXIV dei Promessi Sposi viene narrata la liberazione di Lucia dall’innominato dopo la conversione di quest’ultimo. Lucia viene accompagnata da una buona donna, della parrocchia posta vicino al castello, alla propria casa per aspettarvi Agnese e potersi ricongiungere a lei dopo lo spavento patito.    La casa viene chiamata “del sarto” dalla professione del padrone.   Ad un certo punto è detto: ” Tutt’a un tratto, si sente uno scalpiccio, e un chiasso di voci allegre. Era la famigliola che tornava di chiesa. Due bambinette ed un fanciullo entran saltando, si fermano un momento …”. Dunque la famiglia ha tre figli: due femmine ed un maschio. Più avanti, durante il pranzo che segue si parlerà ancora un po’ di questi figli quando il capofamiglia manda la maggiore a portare un po’ di cibo a Maria vedova, lì vicino.
Nel capitolo XXIX, per scampare al pericolo costituito dal passaggio devastatore dei Lanzichenecchi diretti verso il mantovano, don Abbondio, Perpetua ed Agnese fuggono a ripararsi nel castello dell’innominato che ritengono inaccessibile ai saccheggi.    Durante il viaggio i tre si fermano nuovamente alla casa del sarto e lì si rifocillano prima che l’ospite trovi loro un carro onde portarli più agevolmente a destinazione.    Il sarto mobilita tutti e tre i figli per organizzare l’accoglienza: “ordinò ad una bambina (quella che aveva portato quel boccone a Maria vedova (…)) che andasse a diricciar quattro castagne primaticce.       Subito dopo: “disse ad un ragazzo “va nell’orto a dare una scossa al pesco, da farne cader quattro”    e subito dopo: disse ad un altro “va sul fico, a coglierne quattro de’ più maturi.”      Quindi è chiaro che i figli sono diventati una femmina e due maschi e la cosa non quadra col racconto fatto in precedenza.
Ambrogio

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