Ogni promessa è un obbligo





j’ai fait de mon mieux
bisous ma belle
girellare, si fa
historias de lobos
al cabo si recupera e autoproduce tutto il possibile, cibo, elettricità, materiali di costruzione, beni di lusso , la scarsità di materiali oblige…
due esempi, un muro di bottiglie (i fricchettoni ne bevono di birre…) e una serretta (ai fricchettoni uruguayani piace molto l’orticultura, e hanno ortaggi locali davvero interessanti, in particolare i peperoni)
otarie milanesi
bei momenti !
la simpatica torretta dei guardaspiaggia (vuota e con un cartoccio mezzo pieno di faisan, pessimo tavernello locale, abbandonato dall’ultimo guardaspiaggia pervenuto…) che abbiamo squattato tutto il pomeriggio per proteggerci dal solleone (marino ahaahaha)
l’aquilotto impara a volare (leggesi, prima volta dell’ambroeus alla guida di un aquilone!)
siamo talmente forti che abbiamo anche del pubblico, e decidiamo di porganizzare una competizione internazionale su due piedi
km sul faro
Eccoci in arrivo al Parque nacional de Cabo Polonio.
Si entra solo con questi mastodonti (un po’ Jurassic Park un po’ carretta del mare stipati in 40)
i video sono lunghi, ma se avete pazienza vi farete una vera idea di quanto traballi il carrozzone, di quanto soffi il vento, di quante boiate dicono k e ruggio, e dello spettacolo meraviglioso che offrono il percorso verso il Polonio, le dune, l’oceano e infine la vista del tanto agognato Cabo.
cabo_polonio_low
cabo_polonio_oceano
peace and love in cabo polonio
ed infine avvistiamo il cabo
“la selfie” all’arrivo
tanti cari saluti dall’inviato speciale a Cabo Polonio
Alexander Ambrotsiovitch Valtérovich Litvinenko