dalle nostre parti capita che le montagne abbiano colori diversi, rocce più o meno pigmentate. ma qui siamo in piena psichedelia. le strade sono conformi al paesaggio, piano piano ricompare vegetazione verdeggiante, infine si arriva a un rifugio sicuro, da daniel a Purmamarca. molte foto malfatte non rendono l’idea, minimamente, della varietà di colori e rocce
coltivazioni e stradepassa prima tuquebrada in lontananzascendendo sotto le nuvolerossicciotaller di biocaseda daniel, sotto la montagna dei sette colori cerro de los siete coloresalba sul cerropurmamarcapurmamarca2quebrada de humauacacampi da calcio, ce ne sono almeno tanti quanti i cimiteri, nei posti più improbabili
quebrada de humauaca2quebrada de humauaca3quebrada de humauaca4quebrada de humauaca5quebrada de humauaca6quebrada de humauaca7camposanto di purmamarca, non lontano ovviamente dal campo da calciotetti di cactuspubblicità progressopubblicità progresso2bosco di cactussempre nella quebrada
Da San Antonio, prendiamo una simpatica pista di circa 100km(non è uno scherzo), sterrata, piena di buchi e gobbe, e soprattutto senza ne case ne villaggi ne anima viva (a parte beninteso lama, guanachi e un paio di pastori locali che si allontanano appena ci fermiamo). La fiat siena che abbiamo noleggiato regge inaspettatamente il colpo e in sole 4 h arriviamo ad una strada asfaltata all’altro capo dell’altipiano (siamo tra i 3,5 e i 4mila), dove ci aspetta una tempesta di sabbia e sale mista ad acqua che non riesce a toccar terra tanto il vento è forte.
un trip incredibile, consiglio spassionato, se mai vi ficcaste in una situazione del genere non lesinate e prendete un 4×4 !!!!
altipiano desertico
la pista lunga 100kmlamas nel nullacamposanto nativo (detto aborigeno dai locali)nel nulla ??!!el mojon, insediamento fantasma, l’abbiamo atteso per 50km, poi abbiamo scoperto che si trattava solo di un cartello!quizzone, che animali sono? à vous de jouercamposanto andino 2ci avviciniamo a salinas grande, montagne di sale ammassatoarriviamo infine alla fine dellsa pista e alla strada asfaltata. ecco la salinas grandema fa cosi freddo che rimaniamo 3 minuti e partiamo per scendere di un migliaio di metri!(siamo ancora sull’altipiano intorno ai 3500/3800
qualche foto della strada da Salta fino a San Antonio de los cobres, che passa oltre i 4000 ! incredibili paesaggi, incredibili sensazioni ( anche a causa dell’altitudine, meno male che avevamo un po di foglioline locali da masticare per evitare il collasso!)
selfie con i cactuscamposanto andinoaltare alla pachamama. ce ne sono a bizzeffe lungo le rutas.road trip a quattromila. la nostra prima volta (almeno senza neve)la sente comincia a farsi sentire…e il treno non arriva…mai…in compenso, l’ama o non l’ama? lama, lama.eccoci finalmente a san antonio de los cobres
..ridente località sui 3800 metri dove è previsto il set del prossimo mad max..
dopo gli eroi carlos calvo e francisco soca, senza dimenticare il general belgrano, un giro botanico con piero ruggio angela.
qui è primavera, tutto fiorisce e le città sono meravigliose e colorate, un vero spettacolo e un piacere per il nostro piero ruggio e per il piccolo carlo alberto
sopra la ferrovia, passaggio piantumatoaraucarie parque centenarioil vaso fu appoggiato li tempo fa. qui molti alberi nelle strade son piantati dalla gente, questo manco è stato piantatoil cipresso psicheldelicoacarandà a piazza italiaagapanthus, ce ne sono ovunqueacarandà in fiore, ce ne sono in tutte le strade di tutte le città, e fioriscono proprio adesso.fichissimoparassitismo all’orto botanicoalbero bottiglia (choriza speciosa) scalza il precedente inquilino senza dargli scamposicomoro all’orto botanicoOmbù (phytolacca diocica, anche questa pianta tipica presente ovunque, ambrogio guarda e non lamentarti delle tue phytolacche che ti infestano ; )palma fessurata all’orto botanicoricino, anche questo ovunque, specie nelle aree dismesse e abbandonatesimil fico d’india in fioremonstera deliciosa, pour marion ; )il ficus mangia sè stessoqui parecchie piante si sbottigliano, (non solo gli alberi bottiglia) nel tentativo di immagazzinare liquidistrelizia biancamarta come si chiama questo? non ci ricordiamo cmq bellissimochoriza speciosa, il vero albero bottiglia, sdoppiato e a gambe all’aria, saltafiori sconosciuti
cactus all’orto botanico, ce ne son mille le foto non danno davvero l idea..niente male sto giardino !cactus al jardin botanico
ce lo dico a mio cugino. anzi, ammiocuggino. anzi, aimieicuggini. sono di Buenos Aires, claro?scuola con graffiti edificanti di fianco a casa. gesuita controllando la fattura delle lame?via carlos calvo, mentre andiamo a cambiare dollari ed euro da bile, alias Bilevitch. il gioieiere. insomma, l’orafo. meglio che al cambio in centro. carlos calvo è caricato di cash.altro eroe locale, questa volta montevideano. il dottor francisco soca.parque colonial cementerio. l’offerta cimiteriale si amplia, ce n’è per tutti i gusti.sopra la ferrovia, passaggio piantumatofabbrica recuperataottime idee per ciclisti. gli attrezzi però sono andati… inspiegabilmente…ottime idee per ciclisti. gli attrezzi però sono andati…chiama, chiama.chiama, chiama. anche Lenin! è il suo compleanno, fagli un regalo.
per marion, graffiti Montevideoin vista di Buenos Aires nella cappa. il rio de la plata si attraversa da Colonia, con l’eccellente compagnia colonia express. in alternativa, Cacciola (se riuscite a comprare il biglietto), solo 3h in più.Buenos Aires, Puerto MaderoBuenos Aires, Puerto Madero. Il nuovissimo Casinò galleggiante.scene di Buenos Aires: Mi barrio, San Telmocameo milani. onoranze funebri Baggio.finalmente a casa, vista dal nostro appartamentino porteno (grazie Diego!!!)
Le abitudini europee s’importano svelte da queste parti, tra cui quel processo per cui si rinnova il centro delle città, scacciando i poveracci che abitano nelle case fatiscenti in baraccopoli fuori dalla vista dei turisti
Schiacciato tra i due enormi e potenti vicini Argentina e Brasile, l’Uruguay soffre grandemente della loro influenza, in particolare dell’ispanofona Argentina. Il tango è universalmente considerato come originario dell’Argentina, tuttavia gli uruguaiani rivendicano la paternità, offesi da questo madornale esproprio culturale.
Da notare che nel 2016, a ravvivare la diatriba, è arrivato il centenario della prima stesura della cumparsita, il più celebre tango di tutti i tempi (scritto in musica da un uruguayo ma in parole da un argentino, immaginatevi il casino..)
I nostri indomiti girellatori vi svelano infine la probabile soluzione di questa spinosa diatriba..
A voi posteri l’ardua sentenza
La cumparsita aka Jessica Rabbit e il TàngheroJessica Rabbit travestita da Tànghero insieme a Dorothy VallensDorothy Vallens travestita da Tànghero insieme a Frank BoothDa sempre la cultura afroamericana è stata messa in ombra dai tàngheri. Con l’arrivo di Marta e poi Ambrogio in Uruguay finalmente dei personaggi di spicco della cultura mondiale stanno incarnando le finalmente guida le rivendicazioni dei suonatori e danzatori di candombe perché il loro valore sia infine riconosciuto
Ps..il candombe, invece, sono i bonghisti locali, organizzati in bande manco i fricchettoni del parco Sempione negli anni 90, che fanno prove tutto l’anno sfilando nei quartieri per prepararsi al tradizionale carnevale che dura comunque non molto, appena un mesetto… cercheremo documentazione audio, per capire se davvero anche loro suonano male da dio