
eroismo orientale. con aria condizionata di fondo

girellare, si fa
All’ingresso della città di Colonia si trova questo strepitoso rettilineo di diversi chilometri (ma proprio retto, eh, con la proverbiale lieve ondulazione della peni-planura) con doppio filare di palme colossali.
Per i più pignoli: tronco diametro 50/60 cm, altezza 8/10 metri, lunghezza fronde 3/4 metri. Il dna, invece, non lo abbiamo rilevato, e che? dobbiamo fare tutto noi?)
Domandone:
Quante sono le palme del viale di accesso a Colonia del Sacramento?
Si considererà valida risposta con scarto non superiore al 5% (Ambrogio vuole mettervi il 2%, “altrimenti finisce che l’azzeccano”, ma io mi sento particolarmente magnanima, quindi vada per il 5%).
Gli intellettuali uruguaiani intervistati in proposito hanno fallito miseramente (ma proprio miseramente!), quindi fatevi valere!
Noi le abbiamo contate una per una. Davvero.
martedì 16 aprile
Partenza in mattinata, diretti a Colonia del Sacramento, importante centro portuale a Ovest (sul Rio de la Plata), soprattutto per i collegamenti con Buenos Aires (che è lì davanti, anche se non proprio a un tiro di schioppo) .
Centottanta chilometri di autostrade allo stile uruguaiano, ovvero:
– rettilinei chilometrici (il rischio colpo di sonno è garantito);
– in carreggiata ci sono anche biciclette, pedoni, galline, cani, qualche raro cavallo sciolto e addirittura un signore con un toro alla cavezza;
– di gardrail manco l’ombra;
– immancabile tutto attorno il paesaggio della ormai leggendaria “peni-planura levemente ondulata” (se non ve lo ricordate, fatevi un giro nei post del girello precedente).
Ci dicono che Colonia è urbanisticamente interessante perché è l’unica città di impianto portoghese in tutta l’America di lingua spagnola.
E comunque si sa che nelle foto siamo proprio scarsissimi; speriamo sia anche chiaro che non siamo un’agenzia di viaggi, quindi se vi interessa, qui c’è il sito: http://www.uruguaynatural.com/index.php/lugares-para-ir/corredor-pajaros-pintados/ciudades/colonia-del-sacramento
Sul ritorno breve sosta a Colonia Valdense per comprare i caratteristici formaggi locali.
martedì 14
al casello incontriamo il camion di ALFONZO, il meccanico di Fonzie, che però si chiamava Artur, quindi la battuta non fa ridere, ma insomma, ce ne faremo una ragione
Mafalda è garanzia di risate a crepapelle anche in lingua originale e nonostante qualche difficoltà di comprensione…
Sabato 13
facciamo giretto al cimitero: alberi e tombe colossali; spazi inusuali per noi italiani; le tombe hanno pochissimi simboli religiosi ma in gran parte hanno 6 anelli di cui 4 sulla pietra superiore e due su quella frontale: serviranno per riaprirle? Cognomi in gran parte italiani ed anni di decesso di inizio Novecento.
Sul muro esterno di cinta una balena nuota con una ragazza, magari è Marion…
venerdì 12 aprile
primo girello sulla rambla
corse folli, due (DUE!) ore per andata e ritorno fino QUASI a punta Carretas.
disquisizioni varie: questo sarà un Tamerix o no? (ovvio che sì, poi siamo andati a controllare, esistono una cinquantina di varietà di Tamerix)
ed eccoci partiti da salta ieri, dopo aver èpassato di notte il chaco (regione incredibilmente poco poco poco popolate e dimenticata da dio e dagli uomini), ci ritroviamo a Corrientes, appena al di là del Paranà, a postare e sparare le nostre cazzate squattando il patio di un albergo in stile europeo fichetto (la rozada) con un sacco di poster fuffa tipo paris saint germain, harry potter, games of thrones etc etc, lasciamo perdere… in ogni caso ci concedono senza storie la loro wifi (a quanto pare fanno tutti la siesta a quest ora)… ecco qualche chicca dalla città
quindi eccovi l’ultima perla, il bagno nel paranà
k fa il bagno tranquillo nel paranà