

girellare, si fa
I vasi più improbabili in giardino.
Giovedì 18 nel pomeriggio siamo arrivati a Jaureguiberry (chi sa pronunciarlo bene e rapidamente vince una bambolina). Si trova lungo una serie di spiagge dalla sabbia fine e chiara sul confine Est del Dipartimento di Canelones.
La duna che separa la spiaggia dalla retrostante autostrada è frequentemente attraversata da ponticelli e percorsi in legno posti a sua salvaguardia. Tutto molto bello.
La casetta che abbiamo affittato è davvero minuscola e non un gran che attrezzata ma ha dei particolari davvero curiosi fatti in economia e con materiali di recupero.
All’ingresso della città di Colonia si trova questo strepitoso rettilineo di diversi chilometri (ma proprio retto, eh, con la proverbiale lieve ondulazione della peni-planura) con doppio filare di palme colossali.
Per i più pignoli: tronco diametro 50/60 cm, altezza 8/10 metri, lunghezza fronde 3/4 metri. Il dna, invece, non lo abbiamo rilevato, e che? dobbiamo fare tutto noi?)
Domandone:
Quante sono le palme del viale di accesso a Colonia del Sacramento?
Si considererà valida risposta con scarto non superiore al 5% (Ambrogio vuole mettervi il 2%, “altrimenti finisce che l’azzeccano”, ma io mi sento particolarmente magnanima, quindi vada per il 5%).
Gli intellettuali uruguaiani intervistati in proposito hanno fallito miseramente (ma proprio miseramente!), quindi fatevi valere!
Noi le abbiamo contate una per una. Davvero.
martedì 16 aprile
Partenza in mattinata, diretti a Colonia del Sacramento, importante centro portuale a Ovest (sul Rio de la Plata), soprattutto per i collegamenti con Buenos Aires (che è lì davanti, anche se non proprio a un tiro di schioppo) .
Centottanta chilometri di autostrade allo stile uruguaiano, ovvero:
– rettilinei chilometrici (il rischio colpo di sonno è garantito);
– in carreggiata ci sono anche biciclette, pedoni, galline, cani, qualche raro cavallo sciolto e addirittura un signore con un toro alla cavezza;
– di gardrail manco l’ombra;
– immancabile tutto attorno il paesaggio della ormai leggendaria “peni-planura levemente ondulata” (se non ve lo ricordate, fatevi un giro nei post del girello precedente).
Ci dicono che Colonia è urbanisticamente interessante perché è l’unica città di impianto portoghese in tutta l’America di lingua spagnola.
E comunque si sa che nelle foto siamo proprio scarsissimi; speriamo sia anche chiaro che non siamo un’agenzia di viaggi, quindi se vi interessa, qui c’è il sito: http://www.uruguaynatural.com/index.php/lugares-para-ir/corredor-pajaros-pintados/ciudades/colonia-del-sacramento
Sul ritorno breve sosta a Colonia Valdense per comprare i caratteristici formaggi locali.
martedì 14
al casello incontriamo il camion di ALFONZO, il meccanico di Fonzie, che però si chiamava Artur, quindi la battuta non fa ridere, ma insomma, ce ne faremo una ragione