Villeggiatura montevideana degli espatriati inglesi nei secoli passati, questo magnifico paesino coloniale al confine del dipartimento di montevideo ha un lungofiume quasi alpino )compresa la seicento dei pescatori), con tanto di yatch club, da cui si accede agli humedales del Santa Lucia.
santiago Vasquez pescatoriSantiago Vasquez, la seicento e il pontelungofiume Santiago VasquezEducazione Ambientale: In gita negli humedales, i due monelli della classe
girellando girellando, siamo capitati verso il parque Lecoq, che manco a dirlo è un parco zoologico, anche se di galletti non se ne sono visti.
in compenso abbondano zebre, macachi, nandù, e tanti altri, tra cui i migliori di gran lunga sono i capibara, animali super rilassati che zonzolano brucando tra le paludi fangose del sudamerica
Oggi Fortaleza del Cerro. non siamo entrati dai militari che occupano la sommità della collina all’estremità del territorio di Montevideo, perché pretendevano addirittura che li pagassimo. Un’inezia, ma si comincia con poco a finanziare l’esercito…
Ecco qualche immagine per dare un’idea general generica
marta sparata nella baiaIl generale Artigas redivivo (segue dimostrazione)profilo del generale Artigas redivivo e statua a lui dedicata in lontananza. La somiglianza è impressionante.Panorama dalla fortezzaAquiloni in volo. Non guardate il resto.un imitatore del penarol vuole farsi sparare come la martaArtigas sotto la sua statua. è proprio lui!Frigorifico. Questi hanno dedicato il monumento al generale e là sotto scannano manzi a tutto spiano. Speriamo che il vegetarianesimo cominci a prender piede.Selfie con il ripetitore, una specialitàrarissimo esemplare di “coniglio della fortezza” (coniglionis fortezzensis)il vento muove paurosamente le orecchione del coniglione e anche il bottoglionescivolate cartonatepanorama largopanorama mediopanorama strettoil seguito del panorama (la baia del fiume continua…)
per il rientro dell’ambrogio abbiamo pensato di prolungare un attimo il viaggio, e prenotato un lussuoso passaggio su una nave di nuova costruzione, la “Barellina de los mares”. Oggi, di ritorno dal consueto giro turistico per le bellezze del contado, abbiamo fatto una scappata per sincerarci a proposito dei preparativi del battello transoceanico. Eccolo qui:
La lussuosa nave da crociera per il rientro dell’ambroeus. Poche migliaia di dollari per il servizio base.Un’altra mirabolante imbarcazione della medesima compagniail contesto portualeil contesto portuale. ricordate, questa è una baia sul fiume, non è mica l’oceano!un po’ di legna per l’inverno, la facciamo spedire a Gerenzano, come bagaglio a mano, metti che venga il freddo vero.
abbiamo rischiato grosso, nel giro al porto, che si sa, è pieno di scaricatori, ma quelli non sono pericolosi: a volte possono invece inquietare i tamarri locali, bizzarri bipedi dalle movenze dinoccolate
hasta la victoria? dall’auto, ambrogio tiene sott’occhio il villico.
ah: siamo passati da Capurro. ciao Annalisa.
Capurro, il quartiere della glorieta, uscendo dalla città
da più parti ci giungono richieste per innalzare il livello educativo e informativo. non di solo intrattenimento vive l’homo internettiensis. ed ecco che la nostra sollecita squadra dedicata all’interazione con il giocoso pubblico (voialtri) propone il momento quiz.
Per chi volesse partecipare, ecco l’immagine di oggi, scattata al porto di Montevideo con sprezzo del pericolo e abnegazione indomita da uno dei nostri fidi collaboratori sguinzagliati per la città:
costruzioni aliene nel porto di Montevideo?
La domanda è semplice, per quanto articolata:
0. le struttura diagonali che si scorgono, sono di origine terrestre o aliena?
1. a cosa servono, se servono a qualcosa?
2. qual è il loro nome tecnico, se ne hanno uno?
le risposte saranno pubblicate, come sempre, nei prossimi post. buona parrilla a todxs.
civiltà nel senso di quel coacervo, agglomerato insensato di case, cose, auto, strade, gas di scarico e naturalmente le immancabili persone brulicanti ovunque. Ah, che gioia, la civiltà urbana, che relax!
la strada, nonostante le previsioni avverse, s’è percorse senza pioggia, il che dimostra ancora una volta (se qualcuno ne sentisse il bisogno) quanto siano inutili le previsioni del tempo. Nulla di particolare da segnalare…
partenza per la civiltà. El roble, adios!vigne. si fa vino anche qui, oltre che allevamentotipico paesaggio uruguayo che, come tutti sanno, non è una pianura, ma una “peniillanura levemente ondulata” (semipianura lievemente ondulata)parecchie pozze d’acqua in giro, da che si dimostra l’ondulazione del terreno. ci sono forse strati impermeabili? eppure c’è sabbia ovunque. boh. cercasi geologi.un piccolo appezzamento, tre o quattrocento ettaritraffico intenso sulla strada, e curve a gomito ogni due per tre con derapate assicurategiardini dell’anima! adios!amici animali annunciano la città in avvicinamentoe infine la rambla, la ruta costiera della città! finalmente asfalto e smog!la trasvalutazione di tutti i valori tipica della città. Orgoglio nerd? in che senso? e notare che la Decaux è qui per restare…tramonto sul fiume. momento descanso ricordando l’oceano.la fauna locale cittadina ci osserva con curiosità
fico degli ottentottiall’arrivo, giumenta e puledrino in libertà nelle stradine del cabo
historias de lobos lobos (otarie) rissa tra otarie l’otaria di cheope
al cabo si recupera e autoproduce tutto il possibile, cibo, elettricità, materiali di costruzione, beni di lusso , la scarsità di materiali oblige…
due esempi, un muro di bottiglie (i fricchettoni ne bevono di birre…) e una serretta (ai fricchettoni uruguayani piace molto l’orticultura, e hanno ortaggi locali davvero interessanti, in particolare i peperoni) muro di bottiglie
serrettail punto d’avvistamento di balene franche australi, delfini, orche, e ovviamente leoni marini e gli onnipresenti lobos (otarie)leone marino spiaggiatouna nuova famiglia cerca di farsi accettare nella colonia di lobos
otarie milanesi due rarissime otarie milanesi prendono il sole sugli scogli del
la simpatica torretta dei guardaspiaggia (vuota e con un cartoccio mezzo pieno di faisan, pessimo tavernello locale, abbandonato dall’ultimo guardaspiaggia pervenuto…) che abbiamo squattato tutto il pomeriggio per proteggerci dal solleone (marino ahaahaha) Ambrogio “Ambritch” Buchannon sorveglia i bagnanti ( solo tre,a dire il vero, k, m, e a) sperando che non affoghino perché in ogni caso non potrebbe fare un gran che ; )
io fo buchi nella …
l’aquilotto impara a volare (leggesi, prima volta dell’ambroeus alla guida di un aquilone!) l’ambrogio alle prese con l’aquilotto
l’ambrogio al posto di comando. massima attenzione nelle manovre aquilineaquilotto
siamo talmente forti che abbiamo anche del pubblico, e decidiamo di porganizzare una competizione internazionale su due piedi olimpiadi del polonio
asciugapanni olimpico
km sul faro
la marta in cima al faro prima che carlo la buttasse giùil carlo fa stretching prima di buttar giù la marta dal faro
Eccoci in arrivo al Parque nacional de Cabo Polonio.
Si entra solo con questi mastodonti (un po’ Jurassic Park un po’ carretta del mare stipati in 40) Carretta del Cabo Polonio.autoscatto aspettando la partenza
i video sono lunghi, ma se avete pazienza vi farete una vera idea di quanto traballi il carrozzone, di quanto soffi il vento, di quante boiate dicono k e ruggio, e dello spettacolo meraviglioso che offrono il percorso verso il Polonio, le dune, l’oceano e infine la vista del tanto agognato Cabo. cabo_polonio_low cabo_polonio_oceano
peace and love in cabo polonio peace and love in cabo polonio
ed infine avvistiamo il cabo infine avvistiamo il cabo
“la selfie” all’arrivo la selfie
tanti cari saluti dall’inviato speciale a Cabo Polonio
Alexander Ambrotsiovitch Valtérovich Litvinenko