il deserto di polvere e sale

Da San Antonio, prendiamo una simpatica pista di circa 100km(non è uno scherzo), sterrata, piena di buchi e gobbe, e soprattutto senza ne case ne villaggi ne anima viva (a parte beninteso lama, guanachi e un paio di pastori locali che si allontanano appena ci fermiamo). La fiat siena che abbiamo noleggiato regge inaspettatamente il colpo e in sole 4 h arriviamo ad una strada asfaltata all’altro capo dell’altipiano (siamo tra i 3,5 e i 4mila), dove ci aspetta una tempesta di sabbia e sale mista ad acqua che non riesce a toccar terra tanto il vento è forte.

un trip incredibile, consiglio spassionato, se mai vi ficcaste in una situazione del genere non lesinate e prendete un 4×4 !!!!

altipiano desertico

la pista lunga 100km
lamas nel nulla
camposanto nativo (detto aborigeno dai locali)nel nulla ??!!
el mojon, insediamento fantasma, l’abbiamo atteso per 50km, poi abbiamo scoperto che si trattava solo di un cartello!
quizzone, che animali sono? à vous de jouer
camposanto andino 2
ci avviciniamo a salinas grande, montagne di sale ammassato
arriviamo infine alla fine dellsa pista e alla strada asfaltata. ecco la salinas grande
ma fa cosi freddo che rimaniamo 3 minuti e partiamo per scendere di un migliaio di metri!(siamo ancora sull’altipiano intorno ai 3500/3800

in viaggio per Buenos Aires e prime impressioni

per marion, graffiti Montevideo
in vista di Buenos Aires nella cappa. il rio de la plata si attraversa da Colonia, con l’eccellente compagnia colonia express. in alternativa, Cacciola (se riuscite a comprare il biglietto), solo 3h in più.
Buenos Aires, Puerto Madero
Buenos Aires, Puerto Madero. Il nuovissimo Casinò galleggiante.
scene di Buenos Aires: Mi barrio, San Telmo
cameo milani. onoranze funebri Baggio.
finalmente a casa, vista dal nostro appartamentino porteno (grazie Diego!!!)

 

Tanghisti e Candombisti

Schiacciato tra i due enormi e potenti vicini Argentina e Brasile, l’Uruguay soffre grandemente della loro influenza, in particolare dell’ispanofona Argentina. Il tango è universalmente considerato come originario dell’Argentina, tuttavia gli uruguaiani rivendicano la paternità, offesi da questo madornale esproprio culturale.
Da notare che nel 2016, a ravvivare la diatriba, è arrivato il centenario della prima stesura della cumparsita, il più celebre tango di tutti i tempi (scritto in musica da un uruguayo ma in parole da un argentino, immaginatevi il casino..)

I nostri indomiti girellatori vi svelano infine la probabile soluzione di questa spinosa diatriba..
A voi posteri l’ardua sentenza

La cumparsita aka Jessica Rabbit e il Tànghero
Jessica Rabbit travestita da Tànghero insieme a Dorothy Vallens
Dorothy Vallens travestita da Tànghero insieme a Frank Booth
Da sempre la cultura afroamericana è stata messa in ombra dai tàngheri. Con l’arrivo di Marta e poi Ambrogio in Uruguay finalmente dei personaggi di spicco della cultura mondiale stanno incarnando le finalmente guida le rivendicazioni dei suonatori e danzatori di candombe perché il loro valore sia infine riconosciuto

Ps..il candombe, invece, sono i bonghisti locali, organizzati in bande manco i fricchettoni del parco Sempione negli anni 90, che fanno prove tutto l’anno sfilando nei quartieri per prepararsi al tradizionale carnevale che dura comunque non molto, appena un mesetto… cercheremo documentazione audio, per capire se davvero anche loro suonano male da dio

capibara

capibara

capibara in (semi) libertà

girellando girellando, siamo capitati verso il parque Lecoq, che manco a dirlo è un parco zoologico, anche se di galletti non se ne sono visti.

in compenso abbondano zebre, macachi, nandù, e tanti altri, tra cui i migliori di gran lunga sono i capibara, animali super rilassati che zonzolano brucando tra le paludi fangose del sudamerica

fantastici

fortaleza del cerro

Oggi Fortaleza del Cerro. non siamo entrati dai militari che occupano la sommità della collina all’estremità del territorio di Montevideo, perché pretendevano addirittura che li pagassimo. Un’inezia, ma si comincia con poco a finanziare l’esercito…

Ecco qualche immagine per dare un’idea general generica

marta sparata nella baia
Il generale Artigas redivivo (segue dimostrazione)
profilo del generale Artigas redivivo e statua a lui dedicata in lontananza. La somiglianza è impressionante.
Panorama dalla fortezza
Aquiloni in volo. Non guardate il resto.
un imitatore del penarol vuole farsi sparare come la marta
Artigas sotto la sua statua. è proprio lui!
Frigorifico. Questi hanno dedicato il monumento al generale e là sotto scannano manzi a tutto spiano. Speriamo che il vegetarianesimo cominci a prender piede.
Selfie con il ripetitore, una specialità
rarissimo esemplare di “coniglio della fortezza” (coniglionis fortezzensis)
il vento muove paurosamente le orecchione del coniglione e anche il bottoglione
scivolate cartonate
panorama largo
panorama medio
panorama stretto
il seguito del panorama (la baia del fiume continua…)

ritorno alla civiltà

civiltà nel senso di quel coacervo, agglomerato insensato di case, cose, auto, strade, gas di scarico e naturalmente le immancabili persone brulicanti ovunque. Ah, che gioia, la civiltà urbana, che relax!

la strada, nonostante le previsioni avverse, s’è percorse senza pioggia, il che dimostra ancora una volta (se qualcuno ne sentisse il bisogno) quanto siano inutili le previsioni del tempo. Nulla di particolare da segnalare…

partenza per la civiltà. El roble, adios!
vigne. si fa vino anche qui, oltre che allevamento
tipico paesaggio uruguayo che, come tutti sanno, non è una pianura, ma una “peniillanura levemente ondulata” (semipianura lievemente ondulata)
parecchie pozze d’acqua in giro, da che si dimostra l’ondulazione del terreno. ci sono forse strati impermeabili? eppure c’è sabbia ovunque. boh. cercasi geologi.
un piccolo appezzamento, tre o quattrocento ettari
traffico intenso sulla strada, e curve a gomito ogni due per tre con derapate assicurate
giardini dell’anima! adios!
amici animali annunciano la città in avvicinamento
e infine la rambla, la ruta costiera della città! finalmente asfalto e smog!
la trasvalutazione di tutti i valori tipica della città. Orgoglio nerd? in che senso? e notare che la Decaux è qui per restare…
tramonto sul fiume. momento descanso ricordando l’oceano.
la fauna locale cittadina ci osserva con curiosità

Fauna e flora del Cabo

fico degli ottentotti
all’arrivo, giumenta e puledrino in libertà nelle stradine del cabo

historias de lobos

lobos (otarie)

rissa tra otarie

l’otaria di cheope

al cabo si recupera e autoproduce tutto il possibile, cibo, elettricità, materiali di costruzione, beni di lusso , la scarsità di materiali oblige…
due esempi, un muro di bottiglie (i fricchettoni ne bevono di birre…) e una serretta (ai fricchettoni uruguayani piace molto l’orticultura, e hanno ortaggi locali davvero interessanti, in particolare i peperoni)

muro di bottiglie

serretta
il punto d’avvistamento di balene franche australi, delfini, orche, e ovviamente leoni marini e gli onnipresenti lobos (otarie)
leone marino spiaggiato
una nuova famiglia cerca di farsi accettare nella colonia di lobos

otarie milanesi

due rarissime otarie milanesi prendono il sole sugli scogli del

Il Marrone vive e lotta insieme a noi

Immaginate la sorpresa dell’ambroeus quando stamane si è reso conto che il marrone ha preso l aereo da solo per raggiungerci fino alla Paloma. è arrivato bel bello stamattina presto in taxi, entrato in casa da solo, si è fermato per pranzo e dovrebbe ripartire entro sera per gerenzano. devo dire, l’ho trovato un po smagrito… en passant, un grazie ai prodi che lo stanno alimentando durante l’assenza di Mr Milani

il marrone in sudamerica, vive e lotta insieme a noi