Da San Antonio, prendiamo una simpatica pista di circa 100km(non è uno scherzo), sterrata, piena di buchi e gobbe, e soprattutto senza ne case ne villaggi ne anima viva (a parte beninteso lama, guanachi e un paio di pastori locali che si allontanano appena ci fermiamo). La fiat siena che abbiamo noleggiato regge inaspettatamente il colpo e in sole 4 h arriviamo ad una strada asfaltata all’altro capo dell’altipiano (siamo tra i 3,5 e i 4mila), dove ci aspetta una tempesta di sabbia e sale mista ad acqua che non riesce a toccar terra tanto il vento è forte.
un trip incredibile, consiglio spassionato, se mai vi ficcaste in una situazione del genere non lesinate e prendete un 4×4 !!!!
altipiano desertico
la pista lunga 100kmlamas nel nullacamposanto nativo (detto aborigeno dai locali)nel nulla ??!!el mojon, insediamento fantasma, l’abbiamo atteso per 50km, poi abbiamo scoperto che si trattava solo di un cartello!quizzone, che animali sono? à vous de jouercamposanto andino 2ci avviciniamo a salinas grande, montagne di sale ammassatoarriviamo infine alla fine dellsa pista e alla strada asfaltata. ecco la salinas grandema fa cosi freddo che rimaniamo 3 minuti e partiamo per scendere di un migliaio di metri!(siamo ancora sull’altipiano intorno ai 3500/3800
qualche foto della strada da Salta fino a San Antonio de los cobres, che passa oltre i 4000 ! incredibili paesaggi, incredibili sensazioni ( anche a causa dell’altitudine, meno male che avevamo un po di foglioline locali da masticare per evitare il collasso!)
selfie con i cactuscamposanto andinoaltare alla pachamama. ce ne sono a bizzeffe lungo le rutas.road trip a quattromila. la nostra prima volta (almeno senza neve)la sente comincia a farsi sentire…e il treno non arriva…mai…in compenso, l’ama o non l’ama? lama, lama.eccoci finalmente a san antonio de los cobres
..ridente località sui 3800 metri dove è previsto il set del prossimo mad max..
dopo gli eroi carlos calvo e francisco soca, senza dimenticare il general belgrano, un giro botanico con piero ruggio angela.
qui è primavera, tutto fiorisce e le città sono meravigliose e colorate, un vero spettacolo e un piacere per il nostro piero ruggio e per il piccolo carlo alberto
sopra la ferrovia, passaggio piantumatoaraucarie parque centenarioil vaso fu appoggiato li tempo fa. qui molti alberi nelle strade son piantati dalla gente, questo manco è stato piantatoil cipresso psicheldelicoacarandà a piazza italiaagapanthus, ce ne sono ovunqueacarandà in fiore, ce ne sono in tutte le strade di tutte le città, e fioriscono proprio adesso.fichissimoparassitismo all’orto botanicoalbero bottiglia (choriza speciosa) scalza il precedente inquilino senza dargli scamposicomoro all’orto botanicoOmbù (phytolacca diocica, anche questa pianta tipica presente ovunque, ambrogio guarda e non lamentarti delle tue phytolacche che ti infestano ; )palma fessurata all’orto botanicoricino, anche questo ovunque, specie nelle aree dismesse e abbandonatesimil fico d’india in fioremonstera deliciosa, pour marion ; )il ficus mangia sè stessoqui parecchie piante si sbottigliano, (non solo gli alberi bottiglia) nel tentativo di immagazzinare liquidistrelizia biancamarta come si chiama questo? non ci ricordiamo cmq bellissimochoriza speciosa, il vero albero bottiglia, sdoppiato e a gambe all’aria, saltafiori sconosciuti
cactus all’orto botanico, ce ne son mille le foto non danno davvero l idea..niente male sto giardino !cactus al jardin botanico
ce lo dico a mio cugino. anzi, ammiocuggino. anzi, aimieicuggini. sono di Buenos Aires, claro?scuola con graffiti edificanti di fianco a casa. gesuita controllando la fattura delle lame?via carlos calvo, mentre andiamo a cambiare dollari ed euro da bile, alias Bilevitch. il gioieiere. insomma, l’orafo. meglio che al cambio in centro. carlos calvo è caricato di cash.altro eroe locale, questa volta montevideano. il dottor francisco soca.parque colonial cementerio. l’offerta cimiteriale si amplia, ce n’è per tutti i gusti.sopra la ferrovia, passaggio piantumatofabbrica recuperataottime idee per ciclisti. gli attrezzi però sono andati… inspiegabilmente…ottime idee per ciclisti. gli attrezzi però sono andati…chiama, chiama.chiama, chiama. anche Lenin! è il suo compleanno, fagli un regalo.
Documentiamo qui la partenza del redivivo General José Gervasio Artigas, partito ieri alla volta del vecchio mondo per nuove mirabolanti avventure. di seguito documentiamo gli ultimi preparativi della spedizione, studio dei dettagli tecnici, prova delle dotazioni, e trattative diplomatiche prima della partenza.
Artigas, ultimi istanti di riflessione prima di lasciare il campo basePartiti. Artigas avanza, uno dei suoi luogotenenti gli sussurra all’orecchio le ultime informazioni dal frontenella confusione del (aero)porto il generale controlla coi suoi i piani d’attacco. tutto è ormai prontol’appuntamento con il comando delle divisioni corazzate è stato fissato tra il mc donalds et la mercedes bianca, l’avanguardia fedele ad artigas non scorge nessuno all’orizzonte, l’attesa è snervante, l’attacco potrà essere portato a termine senza le corazzate?nell’attesa, il magnanimo Artigas s’intrattiene con selfies et autografi con un veterano invalido, cui presta il suo trono semovente per l’occasioneil momento degli autografi. i fan sono in visibilioil devoto luogotenentesi provano i mezzi blindatiArtigas l’ariete contro il carro armato mercedesfinalmente sopraggiungono i rinforzi corazzati, si da il via alle manovre preparatorie nell’entusiasmo generale..proseguio delle manovre, l’ilarità è al massimoultima prova, il crash test con la signora di Benidorm. anche questo, passato senza un graffio (ma non vi facciamo comunque vedere le foto dopo il crash, materiale riservato!)Artigas se va, se va… se fue!! La signorina del comando delle divisioni corazzate, prende in carico artigas y se lo lleva. ¡Ya se fue! chissa se sarà arrivato nel nuovo vecchio mondo? chissa se la casa non sarà stata portata via da un tornado come nel mago di oz o se il marrone non l’avrà venduta di nascosto prima di scapparsene in thailandia.. chissà se la zucca matura o se anche lei si è trasformata in carrozza ed è scappata con i topolini… tutto questo solo Artigas in persona potrà raccontarlo, di ritorno dalla battaglia.
Schiacciato tra i due enormi e potenti vicini Argentina e Brasile, l’Uruguay soffre grandemente della loro influenza, in particolare dell’ispanofona Argentina. Il tango è universalmente considerato come originario dell’Argentina, tuttavia gli uruguaiani rivendicano la paternità, offesi da questo madornale esproprio culturale.
Da notare che nel 2016, a ravvivare la diatriba, è arrivato il centenario della prima stesura della cumparsita, il più celebre tango di tutti i tempi (scritto in musica da un uruguayo ma in parole da un argentino, immaginatevi il casino..)
I nostri indomiti girellatori vi svelano infine la probabile soluzione di questa spinosa diatriba..
A voi posteri l’ardua sentenza
La cumparsita aka Jessica Rabbit e il TàngheroJessica Rabbit travestita da Tànghero insieme a Dorothy VallensDorothy Vallens travestita da Tànghero insieme a Frank BoothDa sempre la cultura afroamericana è stata messa in ombra dai tàngheri. Con l’arrivo di Marta e poi Ambrogio in Uruguay finalmente dei personaggi di spicco della cultura mondiale stanno incarnando le finalmente guida le rivendicazioni dei suonatori e danzatori di candombe perché il loro valore sia infine riconosciuto
Ps..il candombe, invece, sono i bonghisti locali, organizzati in bande manco i fricchettoni del parco Sempione negli anni 90, che fanno prove tutto l’anno sfilando nei quartieri per prepararsi al tradizionale carnevale che dura comunque non molto, appena un mesetto… cercheremo documentazione audio, per capire se davvero anche loro suonano male da dio